La pubblicazione del Convegno ha lo scopo di divulgare il duplice obiettivo. In primo luogo illustrare il bilancio delle attività realizzate dal Consorzio nei trent’anni trascorsi. In secondo luogo presentare il quadro delle principali sfide che attendono la formazione dei pubblici dipendenti nel dare risposta ai bisogni complessi e diversificati di efficienza e di competenza delle Università.
Il CONSORZIO INTERUNIVERSITARIO SULLA FORMAZIONE è costituito ex d.p.r. 382/80, operante in regime di in house providing; è un Ente senza fini di lucro, iscritto nell’elenco delle amministrazioni aggiudicatrici e degli enti aggiudicatori che operano mediante affidamenti diretti nei confronti di proprie società in house, e svolge attività di formazione e ricerca principalmente per gli adulti che operano nelle Università e nelle Pubbliche Amministrazioni.
Il seguente video è stato registrato dall’Università degli Studi di Torino in occasione del CONVEGNO DEL TRENTENNALE (1994-2024)
“FORMAZIONE, COMPETENZE, VALORE PUBBLICO E RUOLO DEL CO.IN.FO. “, tenutosi il 5 Luglio 2024 presso l’Aula Magna della Cavallerizza Reale.
Ringraziamenti
Non si può celebrare il Co.In.Fo. senza ricordare e ringraziare prima di tutto l’Università di Torino che ne ha decretato la nascita e che ne ha avuto grandissima cura, seguendone le vicende con discrezione, convinzione e determinazione.
Al Magnifico Rettore dell’Università di Torino, Prof. Stefano Geuna, il nostro grazie per avere accolto con entusiasmo l’idea di ospitare il trentennale e confermato con la sua presenza la simpatia e l’appoggio che l’Ateneo torinese profonde al Co.In.Fo. dal 1994.
E grazie al direttore Generale, Dott. Andrea Silvestri, per l’attenzione dimostrata e per avere facilitato in ogni modo la buona riuscita del Convegno.
Vi prego quindi di unirvi a me in un sincero e meritato applauso di riconoscenza all’Università di Torino che oggi ci ospita nella sua sede più prestigiosa e rappresentativa.
Vorrei inoltre salutare e ringraziare
Scopo del Convegno
Il Convegno del trentennale intende celebrare il passato, fare punto sul presente e delineare le azioni future e il ruolo del Co.In.Fo., continuando a operare nel rispetto della propria mission, attraverso la promozione di iniziative culturali, di formazione e ricerca coerenti con le attese degli stakeholders di riferimento, sia nella prospettiva di rafforzare le interconnessioni e gli scambi tra il sistema nazionale e il sistema universitario della formazione, sia in una prospettiva di servizio, cioè personalizzando l’offerta alla domanda e alle attese delle Università consorziate.
Presentazione dei lavori
Il Convegno si focalizza su argomenti di particolare interesse e attualità per le amministrazioni pubbliche e le Università, che da tempo si interrogano su come promuovere lo sviluppo e l’innovazione a favore del sistema Paese (imprese e cittadini) nel quadro di scenari sempre più incerti e complessi, nel rispetto del quadro normativo e regolamentare, europeo e nazionale. Come ha ricordato di recente il Ministro Zangrillo, “sulle persone si gioca il successo non solo del PNRR ma di qualsiasi politica pubblica indirizzata a cittadini e imprese».
Dal confrontarsi con il concetto di valore pubblico, la competenza e la formazione dei pubblici dipendenti ampliano i significati e le direzioni operative sia dell’agire il lavoro pubblico, al servizio del pubblico, sia della gestione delle risorse con particolare riferimento alle risorse umane.
Il Convegno si articola in due tavole rotonde, tra mattina e pomeriggio, entrambe precedute da relazioni introduttive.
La tavola rotonda di questa mattina si focalizza sui rapporti tra la formazione, le competenze e il valore pubblico privilegiando una prospettiva più allargata, utile per chiarire significati e concetti, prospettare visioni e problematiche applicative, aumentare la consapevolezza, informare sui progetti in essere.
Alla riapertura pomeridiana dei lavori, la Direttrice del Co.In.Fo., Dott.sa Francesca Grassi, illustrerà il bilancio di trent’anni di attività consortili.
In omaggio al principio che le persone passano, ma le istituzioni restano, seguirà la seconda tavola rotonda, speculare a quella del mattino, che vedrà la presenza di direttori generali e dirigenti delle Università fondatrici.
Il dibattito pomeridiano verterà sui rapporti tra la formazione, le competenze e il valore pubblico sia in connessione con i lavori della mattina sia nel quadro di una prospettiva focalizzata sull’operatività che interessa più da vicino la rete delle Università consorziate.
Moderatrice sarà la Dott.sa Simonetta Ranalli, Direttrice Generale della Sapienza Università di Roma, e componente della Giunta, coadiuvata dal Prof. Guido Capaldo dell’Università di Napoli Federico II componente del Comitato tecnico-scientifico e coordinatore scientifico di una delle Comunità professionali del Co.In.Fo..
Non dubito che dai lavori di questa giornata emergeranno interessanti spunti e originali traiettorie che il Co.In.Fo. farà proprie nel tracciare le future direzioni per l’azione.
Relazione introduttiva
Questa mia relazione introduttiva intende dare spazio al cuore, prima che alla testa, ripercorrendo insieme a voi la genesi del Co.In.Fo., che probabilmente molti di voi non conoscono.
Comprendere le ragioni che hanno condotto alla sua istituzione e le forme che nel tempo ne hanno accompagnato lo sviluppo, aiuta a conferire senso e significato alla direzione seguita, dalla quale non abbiamo mai deviato.
Ho pensato così di esumare un filmato inedito, realizzato da Rai 3 – Regionale nel 1992 (2 anni prima della nascita del Consorzio) in occasione della sigla del Protocollo d’intesa tra la SSPA e l’Università di Torino, perché la storia del Co.In.Fo. ha avuto inizio da qui. Cioè dall’esigenza di qualificare i referenti della formazione nelle Università, per l’appunto.
Nel 1991 l’Università di Torino aveva organizzato il 1° Convegno nazionale sulla formazione del PTA dove aveva invitato a partecipare il Prof. Giuseppe Contini, docente stabile della SSPA e delegato ai rapporti con le Università.
Dal Convegno era emerso che a fronte delle crescenti aspettative verso una formazione capace di accompagnare un cambiamento auspicato in modo piuttosto generico, i soggetti che nelle Università si occupavano di formazione erano privi di specifiche conoscenze e competenze. Provenendo in gran parte dai ruoli amministrativi, questo personale nel migliore dei casi si limitava ad organizzare e ad amministrare la formazione, anziché analizzare i bisogni, programmarla e valutarne i risultati come sarebbe stato necessario.
Il protocollo d’intesa con la SSPA rappresentava così il passaggio formale per dare seguito alla loro formazione specialistica. L’Università di Torino, in particolare, grazie al Protocollo avrebbe chiesto alla SSPA di estendere la frequenza ai corsi di formazione per formatori ai funzionari delle Università che ne avessero fatto richiesta, a titolo gratuito. Una possibilità fino a quel momento preclusa, perchè i corsi erano destinati esclusivamente al personale dei Ministeri.
L’interesse delle Università verso questi corsi fu tale che negli anni successivi la SSPA organizzò edizioni dedicate esclusivamente al personale delle Università. Nel triennio 1992-1994 a questi Corsi ebbero accesso funzionari di circa 30 Università.
Nel frattempo la rete interuniversitaria dei formatori cresceva. In occasione del terzo convegno nazionale sulla formazione organizzato dall’Università di Cagliari nel 1993, prese vita l’idea di costituire il Co.In.Fo. attraverso l’aggregazione iniziale di un ristretto nucleo di Atenei tra quelli che più di altri avevano manifestato interesse al progetto: Torino, Cagliari, Siena, Firenze, Bologna e Modena. Nel Comitato tecnico-scientifico oltre alla presenza della SSPA necessaria per dare continuità al progetto iniziale e per consolidare la collaborazione tra la Scuola e gli Atenei, invitammo da subito la Crui e il Codau, oggi presenti, oltre che il nostro Ministero.
In pochi anni il Co.In.Fo. è passato da 6 a 40 Atenei associati, a dimostrazione del fatto che le Università hanno compreso il valore della rete associativa, e le grandi potenzialità.
In particolare, hanno compreso che la via attraverso la quale è possibile conseguire vantaggi per tutti privilegia logiche collaborative (tipiche del modello vinci-vinci) rifuggendo da logiche competitive tra gli Atenei, inevitabilmente perdenti per tutti. Questo almeno tra gli Atenei pubblici statali.
Attraverso il Co.In.Fo., le Università oggi celebrano la solidità della rete che esse stesse hanno consolidato. Una rete in salute da ogni punto di vista, che funziona producendo valore. Valore pubblico, per l’appunto.
Una rete pronta ad affrontare le sfide che attendono la formazione, aperta al dialogo e alla collaborazione con gli attori rappresentativi del sistema pubblico della formazione.
Tuttavia, sarebbe ingeneroso pensare che la rete del Co.In.Fo. si è limitata ad organizzare corsi, convegni, seminari, ricerche e pubblicazioni scientifiche. Questo lo fanno in molti.
Il Co.In.Fo. è altro ancora.
Per spiegare questa affermazione può essere utile ricordare i fattori che hanno concorso a determinare il successo del Co.In.Fo.
In primo luogo, i il posizionamento strategico nel sistema universitario, sintetizzato dalla nostra mission.
Per l’Università, nell’Università, con l’Università.
Questa è la mission coniata nel lontano 2006 dall’allora Presidente Giuseppe Contini. Non un un’etichetta, ma una direzione di percorso chiara, delineata, coerente, impegnativa per tutti.
Una mission che sottolinea la vocazione pubblica del Consorzio e le finalità pubbliche che persegue, distinguendosi da altri competitors . Anche per questo motivo nel 2004 il MUR ha conferito al Co.In.Fo. la personalità giuridica pubblica.
Il rispetto della mission ha contribuito a fare del Co.In.Fo. un punto di riferimento stabile per le università associate. Un soggetto esclusivo nel panorama della formazione pubblica, nazionale ed europea.
Con l’Università, significa che tutto ciò che il Co.In.Fo. ha fatto, lo ha fatto insieme alle Università e all’interno delle Università, mettendo a valore le risorse didattiche, logistiche, organizzative e tecnologiche di cui le Università dispongono.
Nell’Università e per l’Università significa che il Co.In.Fo. ha operato come una struttura di servizio, al servizio esclusivo degli Atenei, fedele al mandato statutario.
Per usare una metafora, il Co.In.Fo. è cresciuto più in altezza che in ampiezza, dimostrando di sapere camminare con le proprie forze, senza aiuti esterni, con la qualità delle proprie idee e con l’apprezzamento dei partecipanti.
Un secondo fattore che ha determinato il successo del Co.In.Fo. è stata l’agilità organizzativa. Con questo termine intendo la capacità dimostrata dal Co.In.Fo. di avere saputo adeguare tempestivamente ai mutati scenari esterni ed interni al sistema universitario e ai bisogni delle Università associate, la struttura, l’erogazione e i contenuti dell’offerta formativa.
Nei primi quindici anni l’offerta formativa del Consorzio era caratterizzata dal prevalere di corsi nazionali, regionali e locali. Da quel tempo intuimmo l’importanza di organizzare le attività formative per comunità professionali che operano sul modello delle comunità di pratica.
Un modello didattico che dal favorire il confronto interuniversitario avrebbe aumentato la collaborazione attraverso la nascita di reti professionali interuniversitarie.
Nel tempo il Co.In.Fo. diede vita ad un significativo numero di comunità professionali che la direttrice illustrerà nella sua relazione.
Attualmente, l’offerta formativa per comunità professionali caratterizza gran parte dell’offerta formativa del Co.In.Fo. Su questo aspetto oggi possiamo affermare con soddisfazione di avere avuto una felice intuizione, anticipando le norme e gli indirizzi più recenti.
Un altro aspetto decisivo è stata la capacità di resilienza dimostrata in occasione della pandemia, dove il Co.In.Fo. – analogamente agli Atenei – ha saputo modificare tempestivamente l’erogazione dell’offerta formativa sul piano progettuale, organizzativo, didattico e tecnologico.
Un’esperienza che abbiamo capitalizzato, attraverso l’erogazione di corsi in modalità mista. Dal punto di vista didattico, la situazione descritta ha conferito maggiore valore all’apprendimento in presenza, a cui oggi si fa ricorso soprattutto quando prevale la dimensione pratico-laboratoriale della conoscenza.
Un terzo fattore di successo va ascritto all’impegno e alla competenza del personale che opera nella nostra segreteria. Alla capacità di essere e di fare squadra. All’immedesimazione nelle finalità del Consorzio. Qualità rare, che la nostra Direttrice, la Dott.sa Francesca Grassi, ha saputo costruire e trasfondere con quotidiana cura e dedizione, anzitutto attraverso l’esempio. Senza questo personale, una risorsa insostituibile, il Co.In.Fo. non sarebbe quello che è.
Permettetemi di fare nomi e cognomi e di ringraziare Rosanna Audia, Doris Micieli, Mara Micieli, cui si è aggiunta più di recente Laura Soave.
Un quarto ed ultimo aspetto è forse quello più difficilmente percettibile ad occhio nudo. Per essere percepito, questo fattore di successo richiede di entrare in contatto con il Co.In.Fo. Solo da una distanza ravvicinata si comprende che ciò che oggi si celebra è molto più di un compleanno.
La rete del Co.In.Fo. ha prodotto “senso di appartenenza”. Uno straordinario patrimonio intangibile, che non evapora dopo breve tempo.
È stato il senso di appartenenza ad assicurare continuità di azione. Che ha mobilitato impegno, competenza, passione da parte di tutti coloro che nel Co.In.Fo. hanno giocato un ruolo attivo. Il senso di appartenenza ha aiutato a stare bene insieme, e a mitigare la fatica del fare.
Infine, è ancora il senso di appartenenza l’aspetto che può spiegare l’anomalia da cui il Consorzio non sembra interessato ad affrancarsi.
Nei 30 anni di vita del Consorzio si sono avvicendati 4 Presidenti (compreso chi vi parla), 2 direttori. Il Presidente del Collegio dei Revisori dei Conti, il Prof. Puddu dell’Università di Torino ordinario di contabilità pubblica, non è mai cambiato, anche al fine di permettere all’Ateneo torinese di esercitare il migliore controllo sul nostro operato.
Metaforizzando il passaggio dal cuore alla testa, il quadro illustrato non riguarda semplicemente il passato, ma delinea ciò che intendiamo continuare ad essere nel futuro prossimo.
Grazie
Prego i relatori di accomodarsi al tavolo della presidenza, avvertendo che quando il Ministro Zangrillo ci raggiungerà, sospenderemo temporaneamente i lavori per dare la parola al Ministro.
Co.In.Fo
c/o Università degli Studi di Torino
Via G. Verdi, 8 – 10124 Torino
TEL: 011/8129782
FAX: 011/8140483
©2017 CO.IN.FO – CONSORZIO INTERUNIVERSITARIO SULLA FORMAZIONE – P.IVA 06764560014 – C.F. 97556790018