LE RAGIONI
Negli ultimi anni la normativa disciplinante il lavoro pubblico contrattualizzato è stata attinta da una serie di interventi da parte del legislatore nazionale, volti a dare un nuovo assetto giuridico al rapporto di lavoro.
Il processo di contrattualizzazione (avviato dal d.lgs. n. 29/1993 e poi confluito nel Testo Unico, d.lgs. n.165/2001) aveva dato avvio alla nuova fase della “regolamentazione” da parte della contrattazione collettiva, anche con riguardo alla materia disciplinare, nella quale il rapporto di lavoro trovava la propria fonte normativa.
Il d.lgs. n.150/2009 e la legge n.190/2012 ne hanno mutato lo scenario, in misura significativa, riducendo il perimetro operativo della contrattazione collettiva in favore della legislazione nazionale, rievocando, così, la fonte pubblicistica della disciplina del lavoro pubblico, se pure contrattualizzato.
In tale ultimo solco, e con specifico riferimento alla tematica in esame, ha trovato campo, da ultimo, la novella introdotta dai decreti legislativi n.116/2016, n.75/2017 e n.118/2017, che hanno modificato la disciplina del procedimento disciplinare, anche attraverso l’introduzione di un nuovo impianto sanzionatorio, ad integrazione di quello contemplato dalla contrattazione collettiva.
Ma non solo. Già la legge 6 novembre 2012, n.190 aveva modificato il d.lgs. n.165/2001, con l’introduzione dell’art. 54bis, contenente le disposizioni in materia di tutela del dipendente pubblico che segnala illeciti (c.d. whistleblowing), ulteriormente novellato dalla recente legge 30 novembre 2017, n.179, con la previsione di una specifica ed articolata disciplina.
Il continuo mutamento dell’impianto normativo in materia di lavoro pubblico contrattualizzato è stato sempre monitorato dal CO.IN.FO., il quale, in linea con le esperienze passate, ma anche recenti, ha avvertito l’esigenza di organizzare un corso di formazione specifico, onde consentire agli operatori di “stare sempre sul pezzo”, attraverso la assidua opera di aggiornamento, con particolare riferimento alle Università, la cui complessità organizzativa e strutturale è scaturigine di non pochi aspetti problematici.
GLI OBIETTIVI FORMATIVI
Il rilevato persistente dinamismo legislativo in subiecta materia sottolinea la necessità di proseguire nel correlato percorso formativo, già avviato sull’argomento da anni, anche, e soprattutto, in ragione della rilevanza degli interessi e diritti in discussione, afferenti alla sfera giuridica del singolo dipendente pubblico.
Non va trascurato di considerare, infatti, che il procedimento disciplinare sottopone il lavoratore ad un giudizio di responsabilità, con le conseguenze tipiche delle sanzioni previste, anche di particolare gravità, in caso di accertata colpevolezza.
Alla stessa stregua va ritenuta la fattispecie del whistleblowing, i cui profili di problematicità e criticità risultano incontrovertibilmente di maggiore rilievo, soprattutto se si considerino sia le conseguenze di natura penale, in caso di denunce infondate, sia, come è agevole immaginare, il contesto lavorativo in cui si ritroverà ad operare il denunciante, in ispecie nei rapporti con i colleghi. E ciò pur considerando le forme di tutela poste dalla legislazione vigente.
Durante le due giornate di incontro saranno disaminati:
A) i nuovi termini e le modalità del procedimento disciplinare, soffermandosi, in particolare, sulle nuove competenze dell’UPD, sull’avvio del procedimento, sulla irrogazione della sanzione; sulla competenza disciplinare dei Responsabili di struttura, anche non appartenenti ai ruoli dirigenziali; sulle condotte di rilievo disciplinare, secondo il combinato disposto delle previsioni del CCNL e del d.lgs. n.165/2001 e s.m.i.; sulle forme di tutela dell’incolpato; sulle tipologie delle sanzioni; sull’impugnazione delle sanzioni e sulle procedure di conciliazione;
B) i soggetti, l’oggetto e le modalità di segnalazione degli illeciti nel contesto lavorativo, alla luce della novella portata dalla legge n.179/2017; le forme di tutela del dipendente pubblico che denuncia (whistleblower); le conseguenze, penali e disciplinari, in caso di denunce infondate.
L’obiettivo finale delle due giornate sarà quello di acquisire maggiore consapevolezza e dimestichezza con una tematica particolarmente complessa e, oltremodo, delicata, in ragione degli interessi in gioco. Si opererà, come al solito, anche attraverso il confronto tra le diverse esperienze dei singoli partecipanti, con i quali sarà organizzata una Tavola Rotonda, durante la quale si procederà alla discussione delle questioni trattate, anche attraverso l’esame di situazioni concrete di lavoro.
E, come sempre, non mancheranno i riferimenti alla giurisprudenza di settore, indefettibile strumento di lavoro per tutti.
I DESTINATARI
Il Corso di formazione è rivolto a tutto il personale dipendente, Dirigenti, Responsabili di struttura, gli addetti all’Ufficio disciplinare.
Co.In.Fo
c/o Università degli Studi di Torino
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