LE RAGIONI
In attuazione della legge delega 21 giugno 2022 n. 78, il 1° aprile 2023, è entrato in vigore il D.lgs. 31 marzo 2023 n. 36 recante il nuovo Codice dei contratti pubblici la cui efficacia è stata però fatta slittare al 1° luglio 2023 che, pur senza comportare una rivoluzione copernicana della materia, ha comunque l’obiettivo di razionalizzare, riordinare e semplificare la disciplina vigente anche ai fini di una piena e tempestiva attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
Finora le norme in materia di affidamenti, anche al fine di porre rimedio alla corruzione, hanno dettato una disciplina rigida e dettagliata, con pochi spazi di manovra per i funzionari pubblici, che di fronte ad una stratificazione di norme, peraltro non sempre coordinate tra di loro, si sono trovati spesso bloccati dall’incertezza. Ciò ha comportato ritardi e inefficienze.
Con il nuovo Codice, in continuità anche con la recente normativa emergenziale, si introduce una disciplina più flessibile e snella, volta ad aumentare la discrezionalità delle amministrazioni tesa a valorizzare l’agire dei funzionari pubblici, ai quali è lasciato il compito di individuare la regola specifica più opportuna per il caso concreto anche al fine di concludere le procedure in termini più rapidi e prevenire i fenomeni corruttivi non più con una disciplina di dettaglio, ma aumentando la trasparenza dell’amministrazione, anche grazie alla digitalizzazione dell’intero ciclo di vita dei contratti pubblici.
Il nuovo Codice dei contratti pubblici ha dunque l’ambizioso obiettivo di garantire la semplificazione e l’accelerazione delle procedure di aggiudicazione delle commesse pubbliche, nel rispetto del fondamentale principio della trasparenza.
Il progetto di Codice dei contratti pubblici è stato redatto dal Consiglio di Stato, il quale, nella relazione illustrativa al testo predisposto, ha specificato che si è voluto scrivere un codice “che racconti la storia” delle procedure di gara, quale strumento che vuole guidare le amministrazioni e gli operatori economici, passo dopo passo, dalla fase iniziale della programmazione e progettazione, sino all’aggiudicazione e all’esecuzione del contratto.
Nell’indice del Codice è chiaramente individuabile la linea di sviluppo di questa “storia”:
L’intenzione del legislatore è quindi quella di fornire uno strumento altamente operativo e razionale, con regole meno dettagliate ma più chiare per ogni fase della procedura.
Una assoluta novità è l’introduzione di un libro intero dedicato ai principi e alla digitalizzazione, i quali paiono delineare la materia dei contratti, non solo quale una branca del diritto amministrativo, ma come un autonomo settore, connotato da una sua specificità e con dei valori propri, quali il principio del risultato e della fiducia.
La discontinuità rispetto alla normativa pregressa, si coglie, tra l’altro, nel fatto che il Codice entra in vigore già (quasi) completo e corredato anche della disciplina applicativa, normalmente lasciata alla normazione di livello secondario. Il nuovo Codice è infatti corredato di una serie di allegati, che avranno inizialmente il valore di legge, mentre a regime potranno essere sostituiti da regolamenti ministeriali.
L’OBIETTIVO
L’incontro ha l’obiettivo di fornire una prima lettura del testo normativo con particolare riferimento ai principi ispiratori della riforma, alle responsabilità connesse alla sua applicazione, agli istituti relativi all’affidamento dei contratti sotto soglia sino al tema della digitalizzazione del processo di appalto in modo da offrire ai partecipanti gli strumenti per iniziare a confrontarsi con la novella e per affrontare le prime problematiche che si presenteranno del corso dell’attività professionale.
I DESTINATARI
L’incontro, per la sua specificità e per gli obiettivi che persegue, ha come destinatari Dirigenti, funzionari, tecnici, addetti agli uffici Appalti, Contratti, Economato, i responsabili e i referenti dell’Anticorruzione nonché gli Avvocati degli Uffici legali e gli addetti agli Uffici legali.
Co.In.Fo
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